Oggi vi propongo la recensione di un libro che ho scelto di analizzare per la mia adorata tesi di laurea! Tranquilli, niente paura. Non vi torturerò con uno studio approfondito (anche perché, altrimenti, cosa scrivo sulla tesi?). E non si tratta di uno di quei noiosissimi libri analizzati solo in ambito universitario (anche perché, se così non fosse, non l'avrei mai scelto, onestamente). Anzi. La tensione psicologica di questo breve romanzo porta il lettore a divorarne le pagine, in cerca di quel "qualcosa" che possa completare il cerchio.
Curiosi? Io l'ho letto in francese (vedi copertina a lato), ma vi lascio i riferimenti della versione italiana, edita da Adelphi. Se vi va, entrate insieme a me nel mondo del mio autore preferito (non ne ho molti, ma questo mese voglio "coccolarmi") e venite a scoprire tutto su La settimana bianca di Emmanuel Carrère!
Curiosi? Io l'ho letto in francese (vedi copertina a lato), ma vi lascio i riferimenti della versione italiana, edita da Adelphi. Se vi va, entrate insieme a me nel mondo del mio autore preferito (non ne ho molti, ma questo mese voglio "coccolarmi") e venite a scoprire tutto su La settimana bianca di Emmanuel Carrère!
TITOLO: La settimana bianca
AUTORE: Emmanuel Carrère
EDITORE: Adelphi
ANNO: 1994 (prima pubblicazione); 2014 (edizione Adelphi)
PAGINE: 139
PREZZO: 16,00€ (cartaceo), 8,99€ (eBook)
TRAMA: Il piccolo Nicolas ha tutta l'aria di un bambino normale. Anche se allo chalet in cui trascorrerà la settimana bianca ci arriva in macchina, portato dal padre, e non in pullman insieme ai compagni. E anche se, rispetto a loro, appare più chiuso, più fragile, più bisognoso di protezione. Ben presto, poi, scopriamo che le sue notti sono abitate da incubi, che di nascosto dai genitori legge un libro, dal quale è morbosamente attratto, intitolato Storie spaventose, e che, con una sorta di torbido compiacimento, insegue altre storie, partorite dalla sua fosca immaginazione: storie di assassini, di rapimenti, di orfanità. E sentiamo, con vaga ma crescente angoscia, che su di lui incombe un'oscura minaccia - quella che i suoi incubi possano, da un momento all'altro, assumere una forma reale, travolgendo ogni possibile difesa, condannandolo a vivere per sempre nell'inferno di quei mostri infantili.