lunedì 25 settembre 2017

Ciak, si legge: Io prima di te

Buongiorno a tutti!
La scorsa settimana ho terminato la sessione autunnale e adesso sono qui, con i miei amati Linkin Park (sigh...) nelle cuffiette e una fetta di torta di mele accanto alla tastiera, pronta a coccolare il mio angolino.
Ma bando alle ciance! Qualche giorno fa, stremata dall'ultimo ripasso del signor Todorov, mi sono armata di fazzolettini (su consiglio di amiche) e ho, finalmente, guardato Io prima di te, tratto dal tanto chiacchierato romanzo di Jojo Moyes. Mi ha convinta? Sì. No. Può darsi. Di sicuro ho pianto. E tanto, vista anche l'ansia per l'imminente esame.

Io prima di te, come di sicuro ben saprete, narra la storia di Louisa Clark, eccentrica e impacciata ventiseienne, che trova lavoro presso la famiglia Traynor come assistente di Will, giovane paralizzato sulla sedia a rotelle dopo un drammatico incidente.
L'esuberanza e i coloratissimi abiti di Louisa porteranno nel cinico e sarcastico Will "più o meno l'unica ragione in grado di fargli desiderare di svegliarsi la mattina" (semi-cit.).
Ma a volte l'amore non basta. E, allora, un "fugace" incontro di anime può insegnare qualcosa a una e rendere migliori i giorni dell'altra.
Will spingerà Louisa a credere in se stessa e in una nuova vita lontana dalla grigia cittadina in cui è cresciuta e dove ha visto i suoi sogni infrangersi a causa dei problemi familiari. Lei, per contro, farà di tutto per far cambiare la fatale decisione presa dal giovane.
Intorno ai due protagonisti le vicende della famiglia di Louisa e di Will si intrecciano fra loro donando alla trama del libro lo spessore che non ho trovato nel film, dove sono state nettamente edulcorate fino alla completa evanescenza per lasciare il posto alla storia romantica tra i due giovani.
Dal film non traspare il rapporto tra Louisa e la sua famiglia e, soprattutto, i profondi motivi che hanno portato la ragazza a infrangere i suoi sogni sono appena accennati, il che potrebbe portare lo spettatore a pensare che si tratti di una scelta della protagonista per via dell'insicurezza che la contraddistingue. Cosa non vera: Louisa è la ragazza meno egoista in tutto il romanzo. Quella pronta a sacrificarsi per il bene della famiglia e con un tragico segreto che si porta dentro dall'adolescenza.
I genitori di Will, che nel libro "curano" il loro dolore per la decisione del figlio tuffandosi rispettivamente in un nuovo amore per il padre e nel lavoro per la madre, sono, nella pellicola, spettatori impotenti e personaggi relegati al margine della storia.

Interessanti, a mio parere, le interpretazioni di Emilia Clarke e Sam Claflin: la loro innegabile chimica ha dato un tocco in più a una storia un po' stereotipata che avrebbe avuto del potenziale da sfruttare in senso più ampio. Come la parte in cui Louisa, nel romanzo, entra a far parte del mondo di Will e di chi si trova nelle sue condizioni, iscrivendosi a un forum.
E le lacrime che, al termine del libro, si erano serrate in un unico groppo in gola, sono sgorgate grazie alla rappresentazione dei due attori, complice la magnifica colonna sonora.
Romanticissimo il finale dopo la decisione ma, anche questo, caduto nel classico cliché dell'uomo ricco che fa avverare i sogni dell'amata.

Il mio giudizio non cambia in entrambi i casi. Io prima di te è una bella favola che alza i riflettori sulla realtà della disabilità senza illuminarla del tutto per lasciare maggior spazio al "rosa" della trama.