martedì 26 settembre 2017

Recensione: "Ci vediamo un giorno di questi" di Federica Bosco

Buongiorno!
Ho appena terminato la lettura di Ci vediamo un giorno di questi di Federica Bosco.
Mi ero ripromessa di attendere almeno qualche ora prima di scriverne la recensione. Poi ho capito che non avrei saputo resistere e che dovevo cavalcare quel fiume in piena di emozioni che ancora mi scorrono davanti agli occhi come immagini di un film.
Quindi...eccomi qua. Buona lettura.

Una volta in strada la sentii urlare dall'alto.
"Perché fai tutto questo per me?"
"E per chi altri dovrei farlo?" le urlai di rimando continuando a correre.


TITOLO: Ci vediamo un giorno di questi
AUTORE: Federica Bosco
EDITORE: Garzanti
ANNO: 2017
PREZZO: 16,90€
PAGINE: 310

TRAMA: A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.


Da bambina mi regalarono un quadro che ho sempre tenuto in camera. In questo quadro è presente una scritta che, negli anni, è diventata il mio motto: Mai fare oggi quel che potresti fare domani. Niente di più sbagliato. Me ne sono resa conto crescendo e, dopo aver letto questo libro, ancor di più.

Ci vediamo un giorno di questi è una storia di amicizia, di amore, di rinascite e di lotte. Ma non quelle lotte per la sopravvivenza che costringono a farsi largo nella vita tenendo i gomiti alti per allontanare il mondo che ci circonda, per sopraffare e non essere sopraffatti.
È una storia di lotte con se stessi, con i propri limiti, con le proprie paure. A testa alta.
Lo sa bene Ludovica, una delle due protagoniste, l'occhio grazie alla quale possiamo immergerci nel mare di Genova e carpire la realtà che la circonda.

Ludovica è una donna dolce, buona, remissiva, che affronta il mondo in punta di piedi, con la continua paura di disturbare e che qualcuno possa turbare il suo ordinario equilibrio.
Caterina è la sua migliore amica dai tempi della scuola e non potrebbe essere più diversa di lei. Potrebbe essere la gemella di Dee Dee Michaud. E chi è?, direte voi. È la protagonista di Le candele brillavano a Bay Street , che, come Cate, crede nelle persone, negli angeli, nel destino. E, come lei, si scontrerà con un amaro risvolto della vita.
Sempre ottimista, fiduciosa, allegra e priva della benché minima paura di affrontare qualsiasi ostacolo, Cate è l'altra metà della mela di Ludo. Sono come sorelle, due facce della luna: diverse, ma complementari l'una all'altra.
Cate porta gioia e nuovi stimoli nella vita di Ludo. Ludo porta saggezza e regole nella vita senza freni di Cate.
La loro è un'amicizia vera, pura, senza fini o invidie. Di quelle davvero rare al giorno d'oggi.

Un mosaico di amici, parenti, persone spregevoli e "anime belle" si intreccia e abbraccia le due protagoniste in un vortice di sensazioni familiari nelle quali è facile immedesimarsi. Si diventa subito parte di questa immensa e calorosa famiglia, dove ci si sceglie con consapevolezza, affrontando insieme le sfide più ardue della vita.

Lo stile ironico e brillante della Bosco porta una ventata di freschezza nella trama, mai banale. Gli argomenti sono trattati, allo stesso tempo, con forza e delicatezza. Nell'arco di poche pagine si prova rabbia, gioia, dolore, affetto. E si piange. E si riflette su tematiche vicinissime a noi: l'amicizia, la maternità, l'amore in tutte le sue forme (quello immaturo, quello consapevole, quello malato, quello vero). E tutto questo senza mai cadere in stereotipi.
Si riflette, come le protagoniste, sulle scelte fatte nella vita, sui momenti vissuti, su quelli buttati via con la promessa interiore del Dopotutto, domani è un altro giorno, per citare anche Rossella O'Hara.

In fondo, sì, domani è un altro giorno. Ma perché rimandare a domani qualcosa che potremmo fare oggi e vivere, così, in pace con noi stessi e con gli altri, al massimo delle nostre potenzialità, coscienti e felici di aver vissuto fino all'ultimo giorno senza rimpianti?
Questo è il messaggio di Cate per Ludo. Questo è il messaggio di Federica per noi lettori.

6 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie, mi è piaciuto davvero tanto...Devo ancora riprendermi! :)

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  2. Quest'autrice mi incuriosisce molto anche se non ho ancora letto niente di suo, ma prima o poi lo farò.
    Molto carino questo libro

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    1. Già, lo consiglio vivamente! Molto bello e toccante!

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