Natale si avvicina e, per calarmi nell'atmosfera, ho deciso di leggere un libro a tema.
Sfogliando tra le nuove uscite, nessun libro in particolare è riuscito ad attirare la mia attenzione. Poi mi sono ricordata di un romanzo che avevo acquistato un anno fa e che giaceva ancora nei meandri del mio povero eReader.
Incuriosita dal romance intrecciato a un mistero da scoprire, ho iniziato questa lettura che ho divorato in tre giorni, ma non mi ha pienamente convinta.
Venite a scoprire perché!
TITOLO: Natale sotto la neve
AUTORE: Karen Swan
EDITORE: Newton Compton
ANNO: 2015
PREZZO: 2,99€ (eBook); 9,90€ (copertina rigida)
PAGINE: 384
TRAMA: La neve cade copiosa su Londra e il Natale è alle porte, eppure Allegra Fisher quasi non se ne accorge: sta cercando di chiudere il più grande affare della sua vita e non può permettersi alcun tipo di distrazione. Sul volo per Zurigo, dove ha in programma un importante appuntamento d’affari, incontra Sam Kemp, un affascinante sconosciuto, ma nemmeno allora perde di vista il suo obiettivo primario: concludere un accordo da centinaia di migliaia di sterline. Quando però se lo ritrova davanti come concorrente all’incontro di lavoro, la faccenda si complica notevolmente… Allegra, tuttavia, è abituata a nascondere le emozioni, e solo sua sorella Isobel sa il perché: c’è un oscuro segreto nel suo passato… E nella splendida cornice di Zermatt, sulle Alpi svizzere, le due sorelle saranno improvvisamente costrette a fare i conti con i misteri custoditi dalla loro famiglia e rimasti sepolti sotto la neve per molti anni.
Ammetto
di aver un po' faticato ad andare oltre i primi capitoli di questo
romanzo, noiosi e pieni di dettagliate nozioni di economia e alta
finanza (che, probabilmente, tentano di innalzare il livello del
romance) e che hanno la funzione di inquadrare la protagonista,
Allegra Fisher, nel suo elemento naturale: il luogo di lavoro.
La
trama "romance" è piuttosto banale e ricca di stereotipi
letti più volte in moltissimi altri libri dello stesso genere.
Sul
volo per Zurigo, dove si sta recando per un importante incontro
d'affari, Allegra incontra Sam ed è subito amore a prima vista, che
la protagonista cerca di evitare perché, come scopriremo in seguito,
non si fida più degli uomini. Inoltre, l'affascinante
co-protagonista sembra essere in lizza per lo stesso affare del quale
si sta occupando da mesi Allegra. E questo complicherà, ovviamente,
le cose.
Allegra
ci viene presentata come una donna forte, sicura di sé, ambiziosa,
determinata, che non ha tempo da perdere. E, ovviamente, non ama
particolarmente il Natale (classico cliché dei romanzi a tema). Vive
per il suo lavoro ed è, inizialmente, mostrata come la migliore
della sua azienda, capace di farsi strada con il suo genio in un
mondo dominato da molti (troppi) uomini. Poi, la svolta che mi ha
lasciata perplessa: quando Sam Kemp si inserisce nel team, la sua
reputazione sembra crollare drasticamente. All'improvviso tutto ciò
di cui si è sempre occupata sembra frutto di un'intuizione
sbagliata. Tutti cominciano a vederla solo in qualità di donna
quando anche lei decide di ammorbidirsi un po' e di lasciare spazio
anche alla sua femminilità, come se questo possa essere in contrasto
con la sua personalità o le sue capacità . Ma sarà lo spunto per
l'inevitabile. Assisteremo, infatti, all'apoteosi della
discriminazione per una donna (ma questo aspetto è, purtroppo,
realistico).
Da
questo punto del libro in poi, Allegra sembra diventare un'altra
persona: più solare, partecipe, maggiormente dedita alla famiglia e
alla sorella che adora (sensazione che non traspariva dai primi
capitoli).
Sam
sembra incarnare l'uomo perfetto: bellissimo, fisico atletico, occhi
azzurri, capelli biondi, protettivo, canadese. Un eroe a tutti gli
effetti. Ma a un attento occhio critico non può passare inosservato
un suo gesto, ripetuto due volte: quello di afferrare violentemente
Allegra per il polso. Il che denota quella parte di lui che,
probabilmente, l'autrice avrà voluto evidenziare come qualità di un
temperamento passionale, ma che suona a tutti gli effetti come un
atto "da cavernicolo" e da evitare.
La
sorella di Allegra, Isobel, viene descritta come una bambina in cerca
di continue attenzioni e dalle azioni spesso fuori luogo o
sconsiderate per poi trasformarsi in un'efficiente e iperprotettiva
madre con il suo piccolo. La caratterizzazione di suo marito Lloyd
non è ben definita (tant'è che credevo fosse "di passaggio"):
si adatta alle esigenze della trama.
Sorvolo
su Massi perché è il personaggio più stereotipato del libro.
Ho
apprezzato, invece, molto la figura dell'infermiere Barry: un vero
angelo custode delicato e pieno di passione per il suo lavoro, che
getta luce su una terribile malattia alla quale molti, ancora oggi,
non sanno approcciarsi: l'Alzheimer.
Mi
ha incuriosito il mistero celato dietro la famiglia di Allegra, che
si collega al breve prologo nel quale assistiamo alla morte di una
giovane donna travolta da una valanga nel lontano 1951.
Per
questo motivo Allegra e Isobel si ritroveranno a Zermatt, località
di montagna della Svizzera dove scopriranno un antico segreto che
riguarda la loro lunga discendenza di madri.
Ma
il cliché è dietro l'angolo. E a Zermatt soggiornerà anche Sam che
sembra aver preso le redini dell'affare inizialmente condotto da
Allegra.
Insomma,
nonostante qualche difetto, la trama risulta, nel complesso,
piacevole, ma un po' deludente.
Il
vero problema del libro consiste nello stile dell'autrice ricco di
descrizioni inutili e troppo dettagliate, ripetizioni al limite
dell'ossessione (ho capito che all'autrice piace il blu navy, ma non
può vestire tutti i protagonisti con questo colore...esistono
moltissime altre sfumature! Per non parlare della fissazione con lo
spazio vezzoso tra gli incisivi della
protagonista...), traduzioni discutibili (vogliamo parlare del verbo
"smollicare"?) e refusi.
Inoltre, a volte
alcuni passaggi-chiave non sono riportati in modo chiaro, così come
alcune spiegazioni risultano un po' raffazzonate.
Sono
tanti i temi sfiorati dall'autrice (la discriminazione femminile sul
lavoro, l'omosessualità, la malattia di Alzheimer), ma non
approfonditi in modo soddisfacente.
Consiglio
questo libro a veri appassionati del genere o a chi necessita di una
lettura non troppo impegnativa, senza porsi troppi perché.
(dal momento che il Natale è alle porte e siamo tutti più buoni!) |
Ciao Piera, della Swan ho letto il suo primo romanzo: nel complesso non mi era dispiaciuto, ma non mi ha nemmeno entusiasmato troppo, in certe parti era troppo prolissa...
RispondiEliminaCiao cara, hai ragione, posso capire. Invece ho scoperto di aver letto in passato un altro suo libro, "Natale a Notting Hill": anche quello nel complesso piacevole, ma niente di più! ;)
EliminaCiao! Di Karen Swan ho letto "Un diamante da Tiffany" e mi è piaciuto, anche se l'ho trovato un po' lungo e troppo pieno di (inutili) dettagli...
RispondiEliminaCiao Silvia! Non l'ho mai letto...ma, a quanto pare, dai vari commenti in giro e da alcuni suoi libri già letti, ho capito quanto la Swan abbia una predilezione per i dettagli inutili! ;)
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