mercoledì 13 dicembre 2017

Recensione: "Vorrei incontrarti ancora una volta" di Kate Eberlen


Buongiorno!
Qualche giorno fa ho terminato questa lettura che mi ha lasciata un po' perplessa.

Oggi è il primo giorno del resto della tua vita.

Vorrei incontrarti ancora una volta è una storia di morte, malattie, diversità, tradimenti, lutti mai superati, sogni non realizzati. Ma è anche un libro che parla di Hope, di speranza.
Non lasciatevi demoralizzare dalle (un po' troppo) drammatiche vicende che si susseguono senza tregua anche se non posso negare un certo sconforto che mi ha pervasa per tutta la durata del libro nonostante l'incipit presagisse una sorta di ottimismo, rimasto, invece, velatamente sospeso. Da qui la perplessità e il giudizio non pienamente positivo.


TITOLO: Vorrei incontrarti ancora una volta
AUTORE: Kate Eberlen
EDITORE: Garzanti
ANNO: 2017
PREZZO: 17,60€ (copertina rigida); 6,99€ (eBook)
PAGINE: 446

TRAMA: Dicono che il destino, come un abile prestigiatore, decida chi entrerà nella nostra vita. E per Tess e Gus, due diciottenni desiderosi di cogliere tutto quello che il futuro ha da offrire, il destino si presenta sotto forma di un incontro tanto casuale da essere indimenticabile. In una calda mattina estiva, nella basilica di San Miniato al Monte a Firenze, i loro sguardi si incrociano per la prima volta. È questione di un attimo fugace. Ma le loro strade si dividono con la stessa fugacità con cui si erano sfiorate. Tess è costretta a crescere prima del previsto: abbandona il suo sogno di diventare una scrittrice per prendersi cura della sorellina. Gus finisce intrappolato in una vita che non gli appartiene rinunciando all'arte che ama tanto. Entrambi sono andati avanti e sembrano essersi lasciati alle spalle quell'estate toscana. Eppure, il destino nel corso del tempo li fa incontrare di nuovo. Sempre per brevi istanti di silenziosa perfezione dove tutto torna a essere possibile. Poi, li allontana di nuovo. Fino a quando, un giorno di molti anni dopo, sono di nuovo là dove tutto è cominciato. Oggi come allora, a separarli qualche metro di distanza. Una distanza che forse non è più incolmabile. Perché le loro sono due vite parallele con un unico destino: incontrarsi per sempre.

A metà fra Un giorno di David Nicholls e Serendipity (il film del 2001 con John Cusack), con
la caratterizzazione dei personaggi che rimanda a Scrivimi ancora di Cecelia Ahern, Vorrei incontrarti ancora una volta è la travagliata storia di Gus e Tess, le quali vite si incroceranno per 19 anni senza mai conoscersi davvero.

Il romanzo si muove attraverso il punto di vista alternato dei due protagonisti. Scorre relativamente bene, ma a volte la troppa prolissità fa perdere un po' il filo del discorso.
Nell'estate del 1997, Tess viaggia in Interrail con la migliore amica Doll (all'anagrafe Maria Dolores) giungendo fino in Toscana dove, un giorno, incontra Gus dentro la chiesa di San Miniato al Monte. Basta uno sguardo nella penombra creata dall'illuminazione della macchinetta a gettoni, per far sì che quel viaggio sia indimenticabile.
Ma presto le strade dei due protagonisti si dividono, schiacciati entrambi dal peso delle proprie vite, condizionate da scelte spesso obbligate.
Tess, vivace e curiosa, sarà costretta, dopo una grave perdita, a rinunciare all'Università dei suoi sogni per crescere la sua imprevedibile sorellina e dedicarsi pienamente ai suoi bisogni, accantonando i suoi desideri e le sue aspirazioni.
Gus, oppresso da una famiglia che non riesce a superare il lutto e che scarica su di lui tutti i rimpianti e il dolore, cercherà, nonostante la timidezza, di ritagliarsi una nuova vita all'interno di una realtà che gli è stata, ancora una volta, tacitamente imposta. E quando avrà la possibilità di scegliere, si lascerà trasportare dal passato, dal senso di colpa e di rivincita perdendo di vista la libertà che, con fatica, stava cercando di riguadagnare (pur mentendo, o meglio omettendo, la storia alle sue spalle).

Quel che accomuna Tess e Gus è la solitudine. Sono due ragazzi soli in mezzo a una folla di personaggi secondari egoisti e menefreghisti che pensano esclusivamente al soddisfacimento dei propri interessi, noncuranti del dolore che possano arrecare a chi si è sempre "fatto in quattro" per loro. Ma, in fondo, questa è la vita.
E quando i personaggi che interagiscono con i protagonisti iniziano a diventare così importanti per loro da dover arrivare a scelte quasi obbligate, l'autrice, con un colpo di penna, se ne sbarazza facendo compiere loro gesti discutibili che vanificano le qualità decantate lungo il loro percorso e li rendono odiosi.
Caso (o destino) vuole, però, che i due protagonisti si sfiorino nei momenti cruciali della loro vita, senza mai, tuttavia, conoscersi e riconoscersi. Questo ha reso il romanzo non del tutto plausibile e, in alcuni punti, scontato.

Il finale, nonostante parzialmente lieto, è frettoloso e incompleto. Lascia "l'amaro in bocca" e la curiosità di scoprire che ne sarà di questi due disgraziati protagonisti che non possono mai gioire senza dover temere un agguato della sfortuna, sempre dietro l'angolo.

Nel complesso è un buon libro, ma non indimenticabile, che lascia il lettore impotente e sconfortato davanti alla continua tragicità degli avvenimenti che si susseguono e dall'egoismo smisurato dei personaggi che gravitano intorno ai protagonisti.
Lo consiglio a chi crede sempre in una nuova possibilità e, soprattutto, al destino.



4 commenti:

  1. Ciao Piera, che carina la nuova grafica natalizia! Non ho letto il romanzo ma, dalla tua recensione penso che per certi aspetti potrebbe piacermi, per altri un po' meno...

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    1. Ciao Ariel, grazie mille (il merito della grafica è tutto del blog di Iole!). Nel complesso il libro è piacevole, ma la quantità di disgrazie demoralizza un po'. Prova, se vuoi, a leggerlo dopo Natale, per non rovinarti l'atmosfera! ;)

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  2. Ho provato a leggere questo romanzo, ma non sono riuscita ad arrivare in fondo :( Lo stile dell'autrice proprio non mi piaceva e, come ben scrivi, ci sono "colpi di penna" che proprio non riuscivo a digerire. Mi sono fatta incantare dall'accostamento a One Day (amatissimo) e Serenditipity..ma nulla a che vedere!

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    1. Sì, hai ragione. Sono arrivata alla fine del libro solo per curiosità...

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