Ricapitolando...Novembre

Buongiorno e buon Dicembre, il mio mese preferito!
Sentite già quel dolce profumo di pandoro (sì, faccio parte del #teamPandoro!), l'aria pungente (in effetti pare che oggi debba nevicare anche qui in pianura) e un soave tintinnio di campanelli?!

Ebbene sì, Natale sta arrivando! Ma non ancora...trattenete tutto lo spirito natalizio che è in voi, perché è tempo di ricapitolare il mese di Novembre.

In realtà, anche questo mese ho letto pochi libri per interesse personale e molti di più per esigenze universitarie.
Ho rispolverato un "vecchio" poliziesco del quale non avevo ancora scritto la recensione, Il Libraio di Parigi di Mark Pryor, e ho (finalmente!) terminato quel malloppo di circa 770 pagine altrimenti chiamato La verità sul caso Harry Quebert.
Se vi possono interessare, per quanto riguarda gli altri libri, ne ho letti alcuni (in lingua francese e inglese) che non conoscevo e che ho trovato dei veri e propri capolavori come Riquet à la houppe (nella versione italiana Riccardin dal Ciuffo, editore Voland) di Amélie Nothomb e Passing di Nella Larsen.

La torta di mele è stata apprezzata tanto quanto il libro... :)

Riccardin dal ciuffo, come si evince dal titolo, si ispira volutamente alla fiaba resa celebre da Perrault, qui resa in chiave contemporanea e trasportata in tutt'altro contesto. La storia è fonte di riflessione sul tema dell'emarginazione del diverso. Sulla base dello stesso "filone" sto leggendo, sempre di Amélie Nothomb, Attentat (Attentato nella versione italiana edita ancora da Voland): è la storia di un amore impossibile (riscrittura de La Bella e la Bestia) e di un uomo estremamente brutto che cerca, attraverso l'umorismo e l'autoironia, di riscattarsi in una società attenta solo alle apparenze.
Passing di Nella Larsen (ed. Penguin Classics, se per caso voleste leggerlo in lingua originale e ed. Sellerio per la versione italiana) narra la storia, in terza persona, di Irene, afroamericana dalla pelle chiara, e del suo incontro con l'amica di infanzia Claire. Il titolo, chiave del romanzo, fa riferimento alla pratica del "passare" tipica dell'epoca della segregazione degli anni '20 in America: Claire, anche lei afroamericana, si finge bianca con il marito e la società che frequenta. Il romanzo esamina i diversi modi di "passare", alcuni dei quali porteranno a un inevitabile disastro.

A Dicembre terminerò Attentat, La moustache di Emmanuel Carrère e, come vi ho già indicato più volte, Vorrei incontrarti ancora una volta di Kate Eberlen.
Poi credo che mi dedicherò alla mia wishlist e mi regalerò qualche libro, visto che ogni anno, sotto l'albero, le mie aspettative sono sempre disattese (ehi, parenti, mi leggete?). Non so ancora verso quale genere mi orienterò, ma credo proprio che, per questo mese, lascerò perdere i thriller e mi dedicherò a qualcosa di più leggero, magari proprio a tema natalizio!
Ovviamente non riuscirò mai a stare ferma, quindi, in attesa che il mio banner (abbiate pazienza, non ne sono mai del tutto convinta...) venga ultimato, credo che rivoluzionerò un po' la grafica fino a quando non troverò pace.

E veniamo anche alle brutte notizie...ieri mattina ho scoperto che la presentazione di Ci vediamo un giorno di questi di Federica Bosco (che ho recensito a Settembre) che avrebbe dovuto aver luogo il 16 Dicembre a Ferrara, è stata annullata. Ho visto sfumare in una nuvola di dispiacere il mio desiderio di avere una dedica su uno dei libri migliori che io abbia letto quest'anno. Ci sarà un'altra occasione, vero Federica? Vero?

Grazie ancora per l'interesse che mostrate per i miei post, spesso prolissi, lo ammetto.
A presto,