martedì 18 luglio 2017

Jane Austen e le sue eroine duecento anni dopo la sua scomparsa

Si finisce per stancarsi di tutto, ma mai di un libro (Orgoglio e Pregiudizio)

Sono trascorsi ben duecento anni dalla morte della scrittrice britannica Jane Austen, ma i suoi romanzi sono più che mai vivi e continuano a riscuotere un immenso successo.
Scagli la prima pietra chi non si è mai innamorata di Mr Darcy o di Mr Knightley tra le pagine dei suoi capolavori! Ma, ancor di più, ogni ragazza ha indossato, almeno una volta nella vita, i panni delle sue eroine e si è calata nel loro personaggio.
Per ricordare la penna dalla quale sono scaturite, ecco una panoramica sulle protagoniste dei romanzi maggiormente conosciuti della Austen.

Elizabeth Bennet, protagonista femminile di Orgoglio e Pregiudizio, è il modello più famoso e, forse, il più amato da generazioni di ragazze. Intelligente e brillante, racchiude in sé tutto il carattere dell’eroina anticonformista e Austeniana, anche per i suoi sentimenti di ribellione che la rendono moderna e un esempio ancora oggi. Nonostante la sua giovane età, è dotata di una spiccata personalità, tanto da essere la preferita del padre tra le sorelle. Il suo carattere è una pulita combinazione di sensibilità, razionalità e fermezza. Elizabeth si diletta osservando e cercando di comprendere le persone pur lasciandosi, a volte, fuorviare dalla sua emotività. La Austen ha costruito su Elizabeth l’immagine di donna ideale dotata di moralità e intelligenza e, allo stesso tempo, di sensibilità e raffinatezza femminile.

In me c’è un’ostinazione che non sopporterà mai di essere intimorita dalla volontà degli altri. Il mio coraggio cresce sempre, a ogni tentativo di intimidirmi.
(Elizabeth Bennet – cap. 31)

Emma Woodhouse è il personaggio principale dell’omonimo romanzo Emma

Bella, intelligente e ricca, con una dimora confortevole e un carattere felice, Emma Woodhouse sembrava riunire in sé alcuni dei vantaggi migliori dell’esistenza; e aveva vissuto quasi ventun anni in questo mondo con scarsissime occasioni di dispiacere e dispetto.

Sin dalle primissime righe, la Austen tratteggia il carattere dell’eroina di questo romanzo. Inizialmente la giovane sembra possedere tutte le caratteristiche per suscitare antipatia al lettore. Emma viene dipinta come una ragazza viziata, snob e sensibile solo al suo punto di vista. Affettuosa e paziente con il padre, Emma sembra non conoscere la sofferenza, nonostante la morte prematura della madre. Convinta delle sue idee e dotata di fervida immaginazione, si fa interprete dei sentimenti degli altri personaggi mettendo in luce malintesi e intrighi e combinando unioni, pur non aspirando lei stessa al matrimonio, che vede come una fonte di limitazione della propria personalità. Emma teme, infatti, che la vita familiare possa soffocare la sua volontà e il suo intelletto. Ma il suo gioco con gli altri protagonisti della storia nasconde, oltre all’impressione di desiderare qualcuno accanto a sé, l’intenzione di rendere felici le persone alle quali vuole bene. Per questo motivo, nonostante gli sforzi della Austen, il lettore non può fare a meno di legarsi a questo sfaccettato personaggio.

Elinor e Marianne Dashwood, sono le sorelle protagoniste di Ragione e Sentimento. Di temperamento tranquillo, la diciannovenne Elinor si fa portavoce della razionalità in contrapposizione al sentimento della sorella Marianne, più sensibile e romantica.
La ragione di Elinor rappresenta il contegno, un comportamento e un linguaggio sempre adeguato a qualsiasi situazione. Possiede una correttezza tale da essere anteposta persino al proprio benessere. Non potendo sposare l'uomo che ama, Elinor non vive nel dolore come la sorella e riesce a dominare i suoi sentimenti.
Marianne, vivace, impulsiva e passionale, si innamora di un affascinante quanto inaffidabile personaggio per il quale soffrirà apertamente fino all’inverosimile.
“Le qualità di Marianne erano, sotto molti aspetti, del tutto uguali a quelle di Elinor”, scrive la Austen. E, difatti, ognuna delle due sorelle trarrà dalla storia e dal carattere opposto dell’altra, un’importante lezione di vita.
Senza dimenticare, poi, la timida Fanny Price (Mansfield Park), l’accondiscendente Anne Elliot (Persuasione) e l’iconica sognatrice Catherine Morland (L'abbazia di Northanger)!
L’ironica penna di Jane Austen non risparmia neanche loro: donne con i loro pregi e i loro difetti alla ricerca della felicità. E, per questo, tanto amate nel cuore dei lettori (e, soprattutto, delle lettrici!).

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