mercoledì 26 luglio 2017

Ciak, si legge: I delitti del BarLume di Marco Malvaldi

Buon pomeriggio, lettori!
Oggi inauguro la nuova rubrica Ciak, si legge parlandovi di una serie di romanzi gialli piuttosto particolari, che hanno trovato piacevole riscontro nel pubblico anche del piccolo schermo.
Sto parlando della fortunata serie del BarLume scritta da Marco Malvaldi (edizioni Sellerio) dalla quale sono liberamente ispirati gli otto episodi delle quattro stagioni televisive (ma è in arrivo anche la quinta!).
Il protagonista della narrazione è il tenebroso barrista (volutamente con due erre) Massimo, divorziato da poco e laureato in matematica, che si ritrova a indagare (per caso e per necessità) su alcuni delitti che avvengono nell'immaginaria cittadina di Pineta, sulla costa toscana. Titolare del BarLume grazie a una vincita al Totocalcio, possiede un innato istinto di investigatore che emerge brillantemente nel corso delle storie. E non serve mai il caffè prima di una determinata ora.
Ma Massimo non è l'unico "investigatore" di Pineta. Quattro arzilli vecchietti costituiscono l'anima dei racconti e del bar: sempre pronti, come si dice in dialetto toscano, a "ciacciare" (cioè ficcare il naso ovunque) e spettegolare sugli abitanti del paese, forniscono spesso e volentieri a Massimo degli spunti dai quali egli trae le sue conclusioni investigative. Il loro passatempo preferito, dopo le carte e le battute pungenti in pieno stile toscano, pare sia dare il tormento al povero barrista, che si consola con la presenza della bellissima banconista Tiziana.

- Niente caffè. Troppo caldo ora. Dopo. Forse.
- Sentimi bene, palle, io ho fatto la guerra in Abissinia e te credi che qui sia troppo caldo per bermi il caffè?
Sempre a testa china, Massimo ribatte:
- Non è troppo caldo per berlo, è troppo caldo per farlo. Tu davvero vorresti mettermi lì davanti a quel bagno turco a sudare come un bove? Per un misero, striminzito caffè che non mi verrebbe nemmeno tanto buono, con tutta questa umidità? Prenditi un bel tè freddo, te lo offro io.
- Il tè freddo, mmm! Se volevo stare male restavo a casa con la tu' nonna a guarda' Michelecucuzza! Io in questo barre 'un ci vengo più!

Così come la miniserie TV, i romanzi si caratterizzano per la loro simpatia e mostrano un ambiente facilmente riscontrabile in una qualsiasi cittadina toscana, con i tipici avventori del bar.

I libri, grazie all'uso delle espressioni e del dialetto locali, sono originali, irriverenti e divertenti. Il linguaggio fresco permette al racconto di scorrere piacevolmente fino alla risoluzione finale. Il giallo, mai posto in secondo piano, non è impegnativo ma, al contempo, neanche troppo prevedibile.

L'ordine degli episodi televisivi non corrisponde a quello della serie scritta da Malvaldi. Ve lo consiglio per evitare spoiler indesiderati!
Inoltre, la miniserie tv, essendo liberamente tratti dai romanzi, si discosta un po' da questi ultimi a partire dai personaggi, per esempio. Ampelio, nonno di Massimo, sul piccolo schermo ne è, in realtà, lo zio. Il commissario Fusco è una donna forte che darà molto filo da torcere al barrista. La bella Tiziana mostra una personalità e una voglia di indipendenza che dalle pagine non traspare minimamente. I vecchietti sono sempre i vecchietti. Pardon, i Bimbi, come li chiama Massimo, interpretato dall'attore Filippo Timi.


Foto tratta da http://guidatv.sky.it
Anche la narrazione subisce leggere variazioni...ma non voglio svelarvi di più!!!

Se vi ho convinti, iniziate a leggere il primo romanzo, La briscola in cinque oppure lasciatevi tentare dal primo episodio, Il re dei giochi. O, perché no, se non temete gli spoiler...anche da tutti e due! A voi la scelta!



2 commenti:

  1. Ho scopero da poco la serie di Malvaldi e mi piace molto: ho letto i primi tre libri, ma prima di vedere la serie vorrrei finirla :-)

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    1. Io lo adoro!! Comunque, sì, ti consiglio i libri prima di vedere la serie...giusto per evitare spoiler! ;)

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